Sabato pomeriggio 29 gennaio i giovani CRI sono scesi in piazza a Pordenone per sensibilizzare e informare la popolazione sull’AIDS (Acquired Immune Deficiency Syndrome), la cui causa è il virus HIV (Human Immunodeficiency virus).

La disinformazione che ancora c’è al giorno d’oggi, l’aumento di nuove diagnosi soprattutto tra i giovani e le nuove diagnosi di HIV derivanti da rapporti sessuali non protetti sono solo alcuni dei motivi che hanno spinto i giovani CRI a realizzare un’attività di prevenzione primaria attraverso la peer-to-peer education. L’importanza dell’educazione peer-to-peer cioè quella tra pari, dai ragazzi per e verso i ragazzi coetanei ha facilitato lo svolgimento e il raggiungimento degli obiettivi prefissati per l’attività, smorzando, per quanto possibile, l’ingiustificato imbarazzo su questo argomento.

Ai passanti, per lo più di fascia giovane, è stato proposto un percorso a tappe interattivo: da un breve quiz somministrato ad un cartellone con un brainstorming sull’ HIV alla spiegazione tramite infografiche sulle modalità di trasmissione e i comportamenti a rischio contagio, sulla diagnosi precoce, la terapia e i motivi per cui fare il test.

La prevenzione e uno stile di vita corretto e sano, la diagnosi precoce costituiscono pilastri fondamentali da applicare nella propria vita così come la consapevolezza di aver contratto il virus, ma soprattutto, in una fase successiva, sottoporsi al relativo test senza imbarazzo e con consapevolezza e responsabilità.

Il percorso si è poi concluso con un’attività sulla modalità di applicazione del preservativo su una zucchina.

I partecipanti, una cinquantina circa, hanno ascoltato e posto domande dimostrandosi incuriositi dell’attività presente sul proprio territorio in pieno centro sotto ad un semplice gazebo.

Tutto questo grazie ad una squadra di 7 volontari giovani CRI di Pordenone tra cui un volontario CRI del comitato di Casarsa appositamente formati prima dell’evento.